giovedì 19 novembre 2009

TRUFFA!

Per quanto questo blog è poco seguito, nel mio piccolo posso fare qualcosa...
Mi hanno telefonato poco fa dalla "Telecom Italia" cercando mio padre. Visto che lui non c'era mi hanno chiesto di farli richiamare al numero verde 800362323.
Appena chiuso il telefono ho cercato questo numero su Google scoprendo da svariati forum che molte persone sono state contattate da queste persone che segnalavano il mancato pagamento di una bolletta telefonica. Alcune di queste persone si sono informate e hanno scoperto (chiamando anche il 187) che questo numero verde NON appartiene alla Telecom Italia, ma che rimanda ad altri numeri a pagamento!
In altre parole, se vi chiamano dicendovi di richiamare quel numero verde... non fatelo perché è una truffa!
Spero di essere stato utile a qualcuno...
Diffondete il verbo, se possibile.

mercoledì 18 novembre 2009

Viviamo (ancora) nella terra dei cachi!!!

Era il 1996 quando gli Elio e le Storie Tese portavano "La terra dei cachi" al festival di Sanremo. A distanza di 13 anni questa canzone è ancora assolutamente attuale... e la cosa, ad essere onesto, mi inquieta tantissimo!
Vi ripropongo il testo della canzone sperando cogliate i significati nascosti...


Artista: Elio e le Storie Tese
Titolo: La terra dei cachi
Album: Eat the phikis

Parcheggi abusivi, applausi abusivi,
villette abusive, abusi sessuali abusivi;
tanta voglia di ricominciare abusiva.

Appalti truccati, trapianti truccati,
motorini truccati che scippano donne truccate;
il visagista delle dive è truccatissimo.

Papaveri e papi, la donna cannolo,
una lacrima sul visto:
Italia sì, Italia no.

Italia sì, Italia no,
Italia bum, la strage impunita.
Puoi dir di sì, puoi dir di no,
ma questa è la vita.
Prepariamoci un caffè,
non rechiamoci al caffé:
c'è un commando che ci aspetta
per assassinarci un po'.

Commando sì, commando no,
commando omicida.
Commando pam!,
commando prapapapapam!,
ma, se c'è la partita,
il commando non ci sta
e allo stadio se ne va,
sventolando il bandierone
non più il sangue scorrerà.

Infetto sì? Infetto no?
Quintali di plasma.
Primario sì, primario dai,
AAAAH! Primario fantasma.
Io fantasma non sarò, e al tuo plasma dico no;
se dimentichi le pinze fischiettando ti dirò:
"Fi fi fi fi, ti devo una pinza.
Fi fi fi fi, ce l'ho nella panza".

Viva il crogiuolo di pinze,
viva il crogiuolo di panze. Eh!
Quanti problemi irrisolti,
ma un cuore grande così.

Italia sì, Italia no,
Italia gnamme!, se famo du' spaghi.
Italia sob, Italia prot,
la terra dei cachi.
Una pizza in compagnia,
una pizza da solo;
un totale di due pizze
e l'Italia è questa qua.

Fufafifì, fufafifì, Italia evviva.
Squerellerellèsh, catarapàrupai,
Italia perfetta, perepepé nainananai.
Una pizza in compagnia, una pizza da solo;
in totale molto pizzo ma l'Italia non ci sta.

Italia sì, Italia no, scurcurrillu, currillo.
Italia sì: ué!!!
Italia no, spereffère fellecche.
Ué, ué, ué, ué, ué.

Perché la terra dei cachi è la terra dei cachi.

lunedì 16 novembre 2009

Art Session: Mario Amaya

Quando vedi il baffo della Nike o il coniglietto di Playboy, sai già cosa rappresenta quel logo!
Non la pensa certo così Mario Amaya che ha deciso di prendere alcuni loghi ormai celeberrimi e di affidarli ad altri marchi. Il risultato è tanto ottimo quanto geniale.

QUI una rassegna di questi loghi.

mercoledì 4 novembre 2009

Recensione #1


Artista: Soul Killa Beatz
Album: "Do you like cembalo?!"

Diego dei Soul Killa Beatz mi ha chiesto (così, en passant, su Facebook) di fargli una recensione del loro “Do you like cembalo?!”. Io i Soul Killa Beatz non li conosco di persona, ho solo contatti virtuali con il suddetto Diego (tranne una brevissima conversazione di persona in occasione del live degli Ex-Otago all’Italia Wave del 2008), però non posso dire non nutrire una certa simpatia per loro. Ma cercherò di essere oggettivo.
È quasi patetico: sto scrivendo come fossi davvero un critico musicale di Rockit!
Inizio subito facendo l’infame per poi parlarne positivamente alla fine!
“Do you like cembalo?!” non è certo l’album che cambierà le sorti dell’indiepop italiano, però non è un disco da prendere e buttare via.
È piacevole, nel senso più positivo del termine. E sembrerebbe (almeno all’orecchio di uno che si basa solo sul suo gusto personale) che l’impegno ci sia. Le tracce sono solo 7, 5 se togliamo intro e outro, ma sembra non voler essere affatto un disco superficiale. È un disco semplice: le musiche sono dirette, leggere, facili da digerire… in una parola, orecchiabili! Chitarre spesso acustiche, tastierino giocattolo e cembali!
Ma c’è una differenza abissale tra semplice e superficiale: semplice = bene; superficiale = male… per farla proprio breve.
I testi sono autobiografici e non, ma mai troppo espliciti. Le canzoni parlano di un mondo visto con gli occhi di alcuni ventenni negli anni della crisi dei valori. Ma forse loro (noi) questi valori li vogliono (vogliamo) trovare. Li cercano nei treni in partenza, negli scarabocchi, e soprattutto nei ricordi… e scusate se è poco!
Troviamo anche una collaborazione (telefonica) del Pernazza (directly from Ex-Otago!) in “Remeber di respirare”, pezzo che parte assolutamente funky per sfociare poi in uno spaccato di infanzia quasi commovente… dico davvero!!!
In conclusione “Do you like cembalo?!” è un disco di quelli che ti mettono di buon umore alla fine di una giornata non proprio delle migliori.

QUI il Myspace dei SKB

P.S. Diego, per i 2000 € ci mettiamo d’accordo in separata sede! ;D