venerdì 27 marzo 2009

lunedì 23 marzo 2009

È inutile stare qui a descrivere la poeticità di Fabrizio De André, si rischia di cadere in squallidi luoghi comuni, cosa che, per uno come il Faber (sì, mi permetto certe confidenze), preferirei evitare. Voglio solo far notare quanto questa canzone sia meravigliosamente evocativa.
Personalmente adoro la seconda strofa, quella dei quattro pensionati, per intendersi.
Non aggiungo altro.


Artista: Fabrizio De André
Titolo: La Città Vecchia
Album: Canzoni

Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi,
ha già troppi impegni per scaldar la gente d'altri paraggi,
una bimba canta la canzone antica della donnaccia,
quel che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia.
E se alla sua età le difetterà la competenza
presto affinerà le capacità con l'esperienza.
Dove sono andati i tempi di una volta per Giunone,
quando ci voleva per fare il mestiere anche un po' di vocazione?

Una gamba qua, una gamba là, gonfi di vino,
quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino.
Li troverai là, col tempo che fa estate e inverno
a stratracannare a stramaledir le donne, il tempo ed il governo.
Loro cercan là la felicità, dentro a un bicchiere,
per dimenticare d'esser stati presi per il sedere.
Ci sarà allegria anche in agonia col vino forte,
porteran sul viso l'ombra di un sorriso tra le braccia della morte.

Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone?
Forse quella che sola ti può dare una lezione.
Quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie,
quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie.
Tu la cercherai, tu la invocherai più di una notte,
ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette,
quando incasserai delapiderai mezza pensione
diecimila lire per sentirti dire "micio bello” e “bamboccione".

Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli,
in quell'aria spessa carica di sale, gonfia di odori,
lì ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano,
quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano.
Se tu penserai, se giudicherai da buon borghese
li condannerai a cinquemila anni più le spese.
Ma se capirai, se li cercherai fino in fondo,
se non sono gigli son pur sempre figli
vittime di questo mondo!

venerdì 20 marzo 2009

Istantanea #1

Nella sala pasto (si può dire?) del McDonald’s della stazione di Pisa, alle pareti sono appesi dei dipinti di Balla, Boccioni e di una tipa che dipinge sostanzialmente fiori.
Hanno pulito la fontana della piazza fuori dalla stazione, ma ancora non hanno riattivato i getti d’acqua.

martedì 17 marzo 2009

Un'inutile pagina di diario.


Una settimana.
Esattamente una settimana fa è iniziato il mio periodo di clausura. Mi sono dato all’ascetismo più puro. In realtà non è stata proprio una scelta mia. Mi sono ammalato e, a differenza di ogni altra volta, stavolta sono dovuto stare a casa per un periodo così lungo… io che da bimbetto andavo a giocare all’aperto nonostante la febbre!
Domani la mia vita sociale riprenderà il suo corso. Sveglia alle 6:30 per poi prendere il treno delle 7:29 per Firenze S.M.N. (che non è un anagramma di “msn” ma l’acronimo di Santa Maria Novella. Era doverosa questa precisazione?!?). L’unica volta, tra lo scorso martedì e questo, che ho messo la testa fuori di casa è stata domenica mattina, e ho solo peggiorato le mie condizioni.
Ho approfittato di questo giorni di segregazione per riguardarmi la serie completa di Trigun (mi hanno regalato il cofanetto per i 18! Teneri!), e l’ho trovato ancora un volta super galvanizzante! Quanto mi piace quell’anime!
Ora sono più o meno di nuovo in forma. e non interesserà a nessuno, ma mi andava di scriverlo sul blog.
Il blog è mio e ci faccio quello che voglio io. Gnè.

lunedì 16 marzo 2009

"La scimmia pensa, la scimmia fa."

"Il filosofo danese Søren Kierkegaard definisce l’angoscia come la consapevolezza di quel che occorrerebbe fare per dimostrare di essere liberi, anche a costo di autodistruggersi. Il suo esempio è Adamo nel giardino dell’Eden, felice e soddisfatto fino a quando Dio non gli mostra l’albero della conoscenza del bene e del male, e gli dice: “Non mangiare questo frutto”. Da quel momento in poi Adamo non è più libero. C’è una regola che può infrangere, e deve infrangerla, per dimostrare la sua libertà, anche se ciò lo distruggerà. Kierkegaard dice che nell’attimo in cui ci viene proibito di fare una cosa, la faremo. È inevitabile.
La scimmia pensa, la scimmia fa.
Secondo Kierkegaard, la persona che consente alla legge – che dice che il possibile non è possibile perché illegale – di controllare la sua esistenza, conduce una vita non autentica.
A Portland, nell’Oregon, c’è qualcuno che riempie le palline da tennis di teste di fiammiferi e poi le richiude con cura. Lascia le palline per la strada in attesa che qualcuno le trovi e le getti o ci dia un calcio facendole esplodere. Un uomo ci ha già rimesso un piede; un cane la testa.
Adesso i graffitari usano delle creme all’acido nitrico per scrivere sui finestrini di auto e vetrine di negozi. All’istituto di periferia Tigard High School, un adolescente non identificato porta le proprie feci e ci impiastra i muri dei bagni dei ragazzi. Nella scuola è noto con il nome di “Unamerder”. Nessuno deve parlarne, per paura che si verifichino fenomeni di emulazione.
Come direbbe Kierkegaard, ogni volta che ci accorgiamo che una cosa è possibile, la facciamo accadere. La rendiamo inevitabile. Fino a quando Stephen King non descrisse degli sfigati delle scuole superiori che assassinavano gruppi di loro compagni non c’erano mai state sparatorie scolastiche. Ma davvero furono Carrie e Ossessione a renderlo inevitabile?
Milioni di noi hanno pagato per vedere l’Empire State Building distrutto in Independence Day. Adesso il dipartimento di Difesa americano ha ingaggiato i migliori creativi di Hollywood per immaginare scenari terroristici, e tra questi anche il regista David Fincher, che rase al suolo i grattacieli di Century City in Fight Club. Così potremo essere preparati.
Per colpa di Ted Kaczynski, meglio noto come “Unabomber”, negli Stati Uniti non si può più spedire un pacchetto senza rivolgersi direttamente ad un impiegato dell’ufficio postale. Per colpa di quelli che gettavano palle da bowling sulle autostrade abbiamo le recinzioni sui cavalcavia.
Tutta questa reazione, come se potessimo difenderci da ogni cosa.
[…]
Quel che ci attende è un milione di ragioni per non vivere la nostra vita. Puoi negare la tua possibilità di successo e scaricare la colpa su qualcosa. Puoi combattere contro tutto… Margaret Thatcher, i ricchi possidenti, l’impulso di aprire il portello durante il volo… tutto ciò che sembra frustrarti. Puoi vivere la vita non autentica di cui parla Kierkegaard. Oppure fare quello che egli definiva il salto della fede, con il quale smetti di vivere in relazione alle circostanze ed inizi a vivere in vista di quel che vorresti essere.
Quel che ci attende è un milione di nuove ragioni per andare avanti.
Quel che ci spegne è il romanzo trasgressivo catartico. Film come Thelma e Louise o libri come I Sabotatori di Edward Abbey, il pubblico oggi è meno propenso a ridere e comprenderli.
Oggi, il nostro sforzo è quello di fingere di non essere i peggiori nemici di noi stessi."
[tratto da:
"La scimmia pensa, la scimmia fa",
Chuck Palahniuk]

Art session: Aled Lewis




Semplicemente GE-NIA-LE!
(sopra alcune immagini passateci col puntatore...)
ALED LEWIS

domenica 15 marzo 2009

Fleabass


Suppongo tutti conoscano i Red Hot Chili Peppers, almeno solo per sentito dire! Suppongo inoltre che quelli che li ascoltano anche solo un po’ sappiano che a far parte dei Red Hot c’è anche Flea, al secolo Michael Peter Balzary.
Membro, insieme a Anthony Kiedis, più “antico” del gruppo, presente nella formazione della band fin dall’inizio, Flea è uno dei bassisti più virtuosi (e sicuramente affermati) della scena rock contemporanea.
In quanto pseudo-bassista, seppur non sia mai stato un vero appassionato dei Red Hot (fatta eccezione per alcuni pezzi direi ormai storici), ho sempre guardato con grande ammirazione a questo musicista piuttosto fuori di testa ma pur sempre dotato di un talento mostruoso, basti ricordare le rocambolesche slappate dei primi album!
Girando un po’ sul web ti scopro che questo simpatico personaggio ha creato una sua linea di bassi, disponibili in 4 colori. Il prezzo del singolo pezzo va sui 500 $. Non sarebbe male poterne imbracciare uno qualche volta…
Sì, lo so. Molti staranno pensando che non è certo né il primo né l’ultimo a creare una sua linea personale di bassi… ma io ho trovato la sua e ho postato quella! Eheh!

Ecco il link al sito: FLEABASS.COM

venerdì 13 marzo 2009

Dopo un periodo di assenza, causa inusufruibilità (esiste il termine?) del mio pc, rieccomi a scrivere su questo blog. E come ogni blogger che si rispetti, non so che scrivere! Eppure in un periodo come questo ce ne sarebbero di cose da scrivere. Cosa sta succedendo? Guardiamoci intorno…
Esco da un periodo di malattia e in questi giorni sono stato sul divano a guardare più tv di quanta non ne abbia mai vista negli ultimi 5 anni! Ho visto tanta, tantissima frivolezza, futilità. Mi sono chiesto se è questo che vogliamo vedere. Sono arrivato alla conclusione che se i media propongono certe cose al loro pubblico, vuol dire che il pubblico vuole quello.
Ve l’avevo detto che non sapevo proprio cosa scrivere! Ho scritto la prima cosa che m’è venuta in mente… sfiorando la pateticità del luogo comune!
Saluti.

Date un'occhiata a QUESTO video, e prestate orecchio alle parole...