venerdì 19 dicembre 2008

Manifesto (il mio)

Propongo di seguito una poesia che personalmente adoro. Mi ha illuminato quando l’ho letta… e, per la cronaca, l’ho letta mentre ero brillo e mentre stavo….. svuotando il mio intestino, diciamo così! Questo mix di emozioni ha fatto sì che potessi realmente apprezzare la poesia.


Boris Vian
Non vorrei crepare

Non vorrei crepare
Prima di aver conosciuto
I cani neri del Messico
Che dormono senza sognare
Le scimmie del culo pelato
Divoratrici di fiori tropicali
i ragni d'argento
Dal nido pieno di bolle
Non vorrei crepare
Senza sapere se la luna
Dietro la faccia di vecchia moneta
Abbia una faccia puntuta
Se il sole sia freddo
Se le quattro stagioni
Siano poi davvero quattro
Senza aver tentato
Di sfoggiare un vestito
Lungo i grandi viali alberati
Senza aver contemplato
la bocca delle fogne
Senza aver ficcato il cazzo
In certi angoli bizzarri
Non vorrei crepare
Senza conoscere la lebbra
O le sette malattie
Che si prendono laggiù
Il buono e il cattivo
Non mi tormenterebbero
Se sapessi
Che ci sarà una prima volta
E troverò pure
Tutto ciò che conosco
Tutto ciò che apprezzo
E sono sicuro mi piace
Il fondo verde del mare
dove ballano i filamenti delle alghe
Sulla sabbia ondulata
La terra bruciata di giugno
La terra che si screpola
L'odore delle conifere
Ed i baci di colei
Che mi fa stravedere
La bella per essenza
Il mio orsacchiotto, l'Orsola
Non vorrei crepare
Prima di aver consumato
La sua bocca con la mia bocca
Il suo corpo con le mie mani
Il resto con i miei occhi
Non dico altro bisogna
Restare umili
Non vorrei crepare
Prima che abbiano inventato
Le rose eterne
La giornata di due ore
Il mare in montagna
La montagna al mare
La fine della sofferenza
I giornali a colori
La felicità dei ragazzi
E tante cose ancora
Che dormono nella testa
Degli ingegneri geniali
Degli allegri giardinieri
Di socievoli socialisti
Di urbani urbanisti
E di pensierosi pensatori
Tante cose da vedere
Da vedere e da sentire
Tanto tempo ad aspettare
Da cercare nel nero
E io vedo la fine
Che brulica e che arriva
Con la sua gola schifosa
E che m'apre le braccia
Da rana sciancata
Non vorrei crepare
Nossignore nossignora
Prima di aver assaporato
Il piacere che tormenta
Il gusto più intenso
Non vorrei crepare
Prima di aver goduto
Il sapore della morte

(per saperne di più sull'autore, cliccate QUI)

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