giovedì 27 agosto 2009

Art Session: Egon Schiele


“Alcuni dipinti di Schiele hanno lasciato intendere che egli poteva portare alla luce l’intimo dell’uomo ed ecco che la vista di ciò che è accuratamente nascosto faceva orrore, perché è fetido e rognoso e colpito da un divorante disfacimento. Egon Schiele ha osservato i volti e li ha dipinti, volti che ammuffiscono pallidi e sorridono afflitti, e che assomigliano ad espressioni di vampiri a cui manca il cruento nutrimento; volti di invasati le cui anime sono purulente e che lasciano coagulare i loro dolori indicibili in rigidità da maschera. Ed ancora volti che offrono una raffinata sintesi visiva della vita interiore umana in tutte la più sfumate manifestazioni visibili dell’almanaccare, del meditare, del riflettere, del sognare e dell’essere appassionato, del male e del bene, dell’intimo, del caldo e del freddo. Egli ha visto occhi glaciali nei volti umani e li ha dipinti, rilucenti nei pallidi colori della putrefazione; ha percepito la morte sotto la pelle. Con grande stupore ha osservato mani intirizzite e deformate ed impacciate, con la pelle rugosa e le unghie gialle. […] Non lo si comprende, se si ritiene che abbia dipinto tutto questo per una perversa predilezione.”
[Arthur Roessler]



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