mercoledì 6 agosto 2014

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore

Ho aspettato a condividere e commentare la notizia della presunta lectio magistralis di Schettino alla Sapienza, commentando con lo sdegno che ne sarebbe conseguito, cercando di capire se si fosse dimostrata una bufala, sperandoci forte, se non altro. Infatti così è: più che una bufala si tratta di una notizia notevolmente ingigantita. Quello di Schettino è stato un brevissimo intervento inerente alla tragedia della Concordia, durante un seminario in un Circolo Ufficiali dell'Aeronautica Militare, alla presenza di poche decine di persone.
Tuttavia quello che mi lascia perplesso da un po' di tempo è come siamo sempre molto attenti a dare visibilità a persone che meriterebbero di cadere nell'oblio. Come Orwell aveva ipotizzato la sparizione di un sentimento come l'amore, semplicemente abolendo la parola "amore" (e Orwell c'ha visto lungo su tante cose), credo basterebbe smetterla di parlare di Berlusconi, di parlare di Schettino e di tutti quelle persone o questioni che tanto ci piace criticare o commentare, in modo quasi morboso.
Ben intesi, il mio non vuole essere un invito – parafrasando Bob Geldof – al grande balletto dell'indifferenza, è giusto ricordare, è giusto informarsi, è giusto sapere. Quello che voglio dire è che certe figure sguazzano nell'eco mediatica delle azioni che commettono. Ed è inquietante constatare come a prescindere dalla positività o negatività di queste azioni, il ritorno in fama e visibilità che ne hanno è sempre a loro favore.
Vogliamo parlarne? Parliamone. Ma non a sproposito, non solo per il gusto di, non solo per dire la nostra pur sapendo che è un parere comune e largamente condiviso.
Ancora meglio sarebbe non parlarne affatto. Lasciare affossare queste personcine nella dimenticanza e aspettare che siano i libri di storia, un giorno, a classificare Berlusconi come un irrilevante devastatore, Schettino come un trascurabile pluriomicida o gli scontri nella Striscia di Gaza come una guerriglia urbana trasformata in Guerra Galattica solo per questioni mediatiche ed altri motivi che non ho il tempo, lo spazio, e la competenza per analizzare a fondo.

Cioè, ad esempio, io ora ho fatto tutto questo discorso sul non parlare di persone che invece ho nominato più volte. È un paradosso, no?

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