giovedì 25 marzo 2010

Trenitalia informa #1

I giapponesi ce l’hanno di vizio! Dategli dei sedili di un treno e loro, dopo essersi tolti le scarpe, li useranno come poggiapiedi. Matematico. Già che i treni regionali (ambiente che, viste le mie doti di pendolare, conosco molto bene) non sono proprio il manifesto della pulizia…
Se i giapponesi, che per antonomasia sono un popolo educato e piuttosto fine, usano i sedili come poggiapiedi, non oso immaginare cosa facciano i rappresentanti delle altre etnie per rendere altrettanto sudici quei capolavori tipici del design che unisce la bellezza al comfort (quasi quanto una poltrona da dentista ricoperta di vetri).
Per invogliarvi a sedere senza indugio su un sedile Trenitalia voglio condividere con voi questo bel quadretto: un treno regionale ospita una media di 80 passeggeri per vagone ad ogni viaggio (non so il numero preciso, vado per calcoli approssimativi) tra cui italiani sudaticci, tedeschi aromatizzati ai crauti, giapponesi poggiapiedisti, marocchini e/o arabi non proprio profumatissimi (e non venite a darmi del razzista!). Ora fate un mix di tutto questo PIL organico e riversatelo su un sedile Trenitalia. E non è finita qui! Il poggiatesta: tra tutte le persone di cui sopra, quante pensate che mettano il loro cranio sul poggiatesta coi capelli appena lavati di fresco?! Non so, tiro a indovinare, 1 su 40? Quindi fate conto che come i vostri capelli toccano quella malefica gomma nera è già tanto che non moriate sul colpo per un attacco di colera, difterite, aids od altre malattie conosciute e non.
Provate a prendere un regionale dalla tratta Pisa Centrale – Roma Termini il 15 luglio. Una volta arrivati a Roma, con la schiena sempre appoggiata sul sedile (una pausa concessa: pisciata di metà corsa), andate nel primo bagno, o se siete spudorati anche appena fuori dal treno, toglietevi la maglietta, portatela a contatto col vostro naso e tirate un bel respirone, come quello che dareste appena arrivati in cima all’Everest dopo una scalata di 6 ore. Se non svenite all’istante, converrete che c’è più marcio in un sedile Trenitalia che in Danimarca [cit.]. Inoltre, e parlo ancora per esperienza personale, se lo stesso giorno, vi venisse in mente di schiacciare un pisolino con un lato della testa appoggiato alle due protuberanze del poggiatesta, vi invito ad accertarvi di non avere residui di gomma nera spalmati su tempia e capelli al vostro risveglio. Non è per niente una bella esperienza!

Dopo tutto questo post inutile sull’igiene dei treni delle FS (prima o poi toccherà anche alla precisione svizzera nel rispettare gli orari) vi invito a ricordarvi che, qualora prendiate un treno regionale da Pisa per Firenze, su uno di quei sedili, potrebbe esserci anche traccia del mio sudore.

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