lunedì 8 giugno 2009

Siamo riusciti a mandarlo anche in Europa! Com'è possibile? Inizio a pensare, come dice un mio amico, che davvero le schede siano già tutte belle e pronte. Non voglio crederci ad una cosa così... ma mi costringono!!!
Ma basta con questi discorsi scontati.
Piuttosto vorrei spendere due parole su una cosa che è davvero difficile da spiegare a parole. Ho passato una settimana a L’Aquila, come volontario tra i terremotati. Come ho premesso non è facile descrivere lo scenario che ci si trova davanti.
Persone che hanno perso tutto; persone che non hanno perso niente ma che sfruttano comunque le tende e il cibo gratis (giustificabili? Forse); persone che si chiedono perché, dopo due mesi, lo stato non sta facendo nulla, perché il G8 ha acquisito la priorità sulla ricostruzione etc.
L’Aquila è una città fantasma. Non ho potuto vederla tutta, chiaramente, ma quello che ho visto mi è bastato. Ogni casa vuota, ogni porta chiusa, ogni finestra serrata. Sono rimasti solo branchi di cani che vagano, abbaiano e ululano.
Purtroppo le parole sono gabbie, recinti nei quali non entra tutto quello che si può provare osservando uno scenario del genere. Ci si trova davanti a qualcosa di così meravigliosamente spaventoso che non esistono concetti per poterlo spiegare.
Forse sto sfiorando il melenso ed il banale, ma posso garantire che è così.

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